sabato 4 giugno 2011

From my window

European jazz expò part.2
La domanda è semplice: dobbiamo preoccuparci se un festival jazz (possiamo ancora definirlo così o il termine è ormai è superato?) presenta il pur bravo Cammariere come artista e concerto di punta? Lui è molto bravo e sa intercettare umori e bisogni che appartengono più agli appassionati di jazz che a quelle delle canzonette, anche se di qualità. Questo però non basta a farne l'artista di punta di una rassegna jazz. Insomma, ci vuole altro e in giro c'è ben poco. O meglio, i festival hanno bisogno anche di fare "cassetta" per sopravvivere e così la qualità non sempre è all'altezza delle aspettative. Dico questo non tanto per accusare Jazz in Sardegna che per l'Eje 2011 ha presentato un cartellone mediocre. La sua opera è sempre e comunque meritoria. Organizzare non è facile, criticare sì. Piuttosto, lo dico facendo riferimento ai blasonati festival d'oltre Tirreno, come Umbria Jazz. Il programma 2011 è improponibile e persino un irriducibile come me quest'estate non farà la solita "capatina" a Perugia. Tutto già visto e già sentito, tutto inascoltabile: dall'ennesimo "remembering" dedicato a Miles Davis alle serate latino americane, dallo stracotto B.B.King a Carlos Santana. Infine Liza Minelli e Natalie Cole. No davvero, così non si può. E si resta in Sardegna aspettando tempi migliori.
La playlist della notte:
1) Chet Baker-Paul Bley - Diane
2) The magnificent Thad Jones vol.1
3) Craig Taborn piano solo - Avenging angel
A presto