domenica 31 marzo 2013

From my window

Di fronte all'ignoto, al nuovo, al pianeta da scoprire, serve una guida che ci accompagni e ci faccia capire la meraviglia delle cose da scoprire. Di fronte all'avventura del jazz in Sardegna Isio Saba è stato quella guida. La sua faccia, le sue parole, le sue innumerevoli fotografie hanno iniziato due generazioni di sardi alla musica afro americana. Poi la sua immagine si è diradata nel tempo e la sua presenza è stata sempre meno visibile sui palchi dei festival o nei backstage. Però era sempre lì. Metà della musica jazz che conosciamo la dobbiamo anche a lui. Ed è la metà migliore. Vale per tutti l'ultimo mio avvistamento, qualche anno fa, su un palco dell'European jazz expo alla Fiera campionaria di Cagliari. Lui aveva presentato e raccomandato il concerto di Eivind Aarset, chitarrista norvegese ancora poco conosciuto al grande pubblico. Aveva ragione e per quanto mi riguarda oggi non perdo un disco o un concerto di Aarset. Grazie ancora Isio, per tutta la buona musica che ci hai fatto conoscere. Da qualche parte, nel cielo, continuerai a parlare di jazz.