Se vi piace l'atmosfera algida e rarefatta delle produzioni Ecm, segnalo l'ultima uscita di Mathias Eick, notevolissimo trombettista che già due anni fa aveva stupito con il pregevole "The door". Ascoltare per credere.
La playlist della notte:
1) Circles - Drive if you must
2) Radio silence - Neil Cowley trio
3) Up here - Soulive
4) Immolate yourself - Telefon Tel Aviv
5) Introducing the Mattson 2
A presto
sabato 9 aprile 2011
lunedì 28 marzo 2011
From my window
Segnalo due concerti di Brad Meldhau a Roma, al Parco della musica. Il pianista americano viene annunciato in gran forma con una vena creativa a dir poco esuberante. Due anni fa, sempre a Roma e sempre al Parco della musica, il suo concerto in trio è stato strabiliante.
Una nuova playlist:
1) Bobby Watson - The gate's bbq suite
2) Blktop project - Lane change
3) Avishai Cohen - Seven seas
4) Portico quartet - Isla
A presto
Una nuova playlist:
1) Bobby Watson - The gate's bbq suite
2) Blktop project - Lane change
3) Avishai Cohen - Seven seas
4) Portico quartet - Isla
A presto
martedì 22 marzo 2011
From my window
Brutte notizie dal mondo. Tra una scossa di terremoto in Giappone e un attacco missilistico alla Libia non c'è più modo o spazio per sorridere. Ecco una playlist compilata per le occasioni tristi:
1) Me and the devil - Gil Scott-Heron
2) Miles to go - Stateless
3) Glasgow - Craig Armstrong
4) Est - Dolores in a shoestand
5) Rachel Portman - The human stain
Thank you for love
1) Me and the devil - Gil Scott-Heron
2) Miles to go - Stateless
3) Glasgow - Craig Armstrong
4) Est - Dolores in a shoestand
5) Rachel Portman - The human stain
Thank you for love
mercoledì 2 marzo 2011
From my window
Ci voleva un lungo anno sabbatico per ritemprare i pensieri. Vediamo un po'... Quante cose ho visto e ascoltato durante questa eternità. Proverò a segnalarne alcune che mi sono parse degne di considerazione:
1)Fresu - Mistico Mediterraneo
2)Girotto-Servillo - Futbol
3)Gerald Clayton - Live in Paris
Mi manca tanto Esbjorn Svensson con il suo trio. Riposi in pace
A presto
1)Fresu - Mistico Mediterraneo
2)Girotto-Servillo - Futbol
3)Gerald Clayton - Live in Paris
Mi manca tanto Esbjorn Svensson con il suo trio. Riposi in pace
A presto
venerdì 21 agosto 2009
From my window
Next thought...
Finisce così quest'estate calda e torbida... Finisce con un bicchiere di vino e un dolce di formaggio. Finisce con una musica strana e lontana che porta grandi spazi e orizzonti infiniti. Finisce come le Notti bianche di Fyodor Dostojevsky... Come quando eravamo giovani, caro lettore... Finisce con il sax di Garbarek che arriva da mondi lontani. Ricordo a tutti il grande valore salvifico della musica che si ama, jazz o altro non importa, la sua forza di invertire la deriva triste di una giornata come questa. Un bel disco contro il maltempo, il malumore, la tristezza dei pensieri che ci soffocano. Un bel disco per ricominciare a sorridere.
Finisce così quest'estate calda e torbida... Finisce con un bicchiere di vino e un dolce di formaggio. Finisce con una musica strana e lontana che porta grandi spazi e orizzonti infiniti. Finisce come le Notti bianche di Fyodor Dostojevsky... Come quando eravamo giovani, caro lettore... Finisce con il sax di Garbarek che arriva da mondi lontani. Ricordo a tutti il grande valore salvifico della musica che si ama, jazz o altro non importa, la sua forza di invertire la deriva triste di una giornata come questa. Un bel disco contro il maltempo, il malumore, la tristezza dei pensieri che ci soffocano. Un bel disco per ricominciare a sorridere.
mercoledì 19 agosto 2009
From my window
Last summer thought
E' stata senza dubbio una delle più intriganti edizioni di "Time in jazz". Berchidda al suo meglio: brezza fresca rifugio dalla calura cittadina, panadas fatte come si deve e vermentino a fiumi. E poi la musica, of course. Inizio del festival folgorante: prima il quartetto di Jan Garbarek e il giorno dopo i due set di Aivind Aarset e Gianluca Petrella. Tutto molto bello. Di Garbarek non mi stancherò mai di parlare e ascoltare. Il sassofonista norvegese ha proposto il concerto-tipo che il prossimo mese si potrà ascoltare anche in un doppio cd ("Dresden") in uscita per Ecm. Composizioni nuove e tracce che fanno già parte di un repertorio che riassume trent'anni di carriera meravigliosa. A Berchidda Garbarek si è presentato in gran forma: disponibile, meno ombroso del solito e felice della calorosa accoglienza riservata dal pubblico. Per me, insieme a Jarrett e a Frisell, resta una delle ultime grandissime cose per cui vale sempre la pena ascoltare la musica jazz. Musica avvolgente, magnetica, ricca di colore e di emozione. Musica che rapisce. Per due ore e mezzo intorno al palco non si è sentito volare una mosca. Davvero il concerto più bello dell'estate.
E' stata senza dubbio una delle più intriganti edizioni di "Time in jazz". Berchidda al suo meglio: brezza fresca rifugio dalla calura cittadina, panadas fatte come si deve e vermentino a fiumi. E poi la musica, of course. Inizio del festival folgorante: prima il quartetto di Jan Garbarek e il giorno dopo i due set di Aivind Aarset e Gianluca Petrella. Tutto molto bello. Di Garbarek non mi stancherò mai di parlare e ascoltare. Il sassofonista norvegese ha proposto il concerto-tipo che il prossimo mese si potrà ascoltare anche in un doppio cd ("Dresden") in uscita per Ecm. Composizioni nuove e tracce che fanno già parte di un repertorio che riassume trent'anni di carriera meravigliosa. A Berchidda Garbarek si è presentato in gran forma: disponibile, meno ombroso del solito e felice della calorosa accoglienza riservata dal pubblico. Per me, insieme a Jarrett e a Frisell, resta una delle ultime grandissime cose per cui vale sempre la pena ascoltare la musica jazz. Musica avvolgente, magnetica, ricca di colore e di emozione. Musica che rapisce. Per due ore e mezzo intorno al palco non si è sentito volare una mosca. Davvero il concerto più bello dell'estate.
venerdì 7 agosto 2009
From my window
Another summer thought
Garbarek, Garbarek, Garbarek.... Quanto l'ho amato e quanto mi piace ancora ascoltarlo. L'ho scoperto tardi, quando era già un artista maturo, ai tempi di "Twelve moon" e di "Visible world". Mi sono lasciato incantare da "Officium" e da "Mnemosyne", poi la folgorazione con "Rites" che per me è un capolavoro assoluto. Uno di quesi dischi da portare nell'isola deserta quando il mondo finirà. Da allora sono andato a ritroso nel tempo alla ricerca di altri lavori del sassofonista norvegese e sono andato in giro per l'Italia e l'Europa a intercettare i suoi concerti. Per me resta uno dei più grandi jazzisti viventi, uno dei pochissimi capaci ancora di coniugare la musica d'improvvisazione con la tradizione della sua terra e con l'emozione dei grandi spazi che è tipica proprio dei paesi del nord europa. Tra qualche giorno sarà a Berchidda (Time in jazz 2009) per un concerto che si annuncia indimenticabile. Parola d'ordine: esserci.
Garbarek, Garbarek, Garbarek.... Quanto l'ho amato e quanto mi piace ancora ascoltarlo. L'ho scoperto tardi, quando era già un artista maturo, ai tempi di "Twelve moon" e di "Visible world". Mi sono lasciato incantare da "Officium" e da "Mnemosyne", poi la folgorazione con "Rites" che per me è un capolavoro assoluto. Uno di quesi dischi da portare nell'isola deserta quando il mondo finirà. Da allora sono andato a ritroso nel tempo alla ricerca di altri lavori del sassofonista norvegese e sono andato in giro per l'Italia e l'Europa a intercettare i suoi concerti. Per me resta uno dei più grandi jazzisti viventi, uno dei pochissimi capaci ancora di coniugare la musica d'improvvisazione con la tradizione della sua terra e con l'emozione dei grandi spazi che è tipica proprio dei paesi del nord europa. Tra qualche giorno sarà a Berchidda (Time in jazz 2009) per un concerto che si annuncia indimenticabile. Parola d'ordine: esserci.
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