domenica 31 marzo 2013
From my window
Di fronte all'ignoto, al nuovo, al pianeta da scoprire, serve una guida che ci accompagni e ci faccia capire la meraviglia delle cose da scoprire. Di fronte all'avventura del jazz in Sardegna Isio Saba è stato quella guida. La sua faccia, le sue parole, le sue innumerevoli fotografie hanno iniziato due generazioni di sardi alla musica afro americana. Poi la sua immagine si è diradata nel tempo e la sua presenza è stata sempre meno visibile sui palchi dei festival o nei backstage. Però era sempre lì. Metà della musica jazz che conosciamo la dobbiamo anche a lui. Ed è la metà migliore. Vale per tutti l'ultimo mio avvistamento, qualche anno fa, su un palco dell'European jazz expo alla Fiera campionaria di Cagliari. Lui aveva presentato e raccomandato il concerto di Eivind Aarset, chitarrista norvegese ancora poco conosciuto al grande pubblico. Aveva ragione e per quanto mi riguarda oggi non perdo un disco o un concerto di Aarset. Grazie ancora Isio, per tutta la buona musica che ci hai fatto conoscere.
Da qualche parte, nel cielo, continuerai a parlare di jazz.
mercoledì 29 febbraio 2012
giovedì 2 febbraio 2012
From my window
Prime indiscrezioni su Umbria jazz 2012 e circola già qualche nome di grande richiamo. Sonny Rollins, primo fra tutti, ma anche Wayne Shorter, John Scofield, Dave Douglas, Enrico Rava - udite, udite - la rediviva e indimenticabile Liberation music orchestra di Charlie Haden con Carla Bley guest star. Una chicca imperdibile che da sola vale l'intero festival. A prima vista, dopo il cartellone pessimo dell'anno scorso, sembrebbe che il festival di Perugia sia ritornato al suo solito livello, cioè l'eccellenza. Dopo un anno sabbatico, sarà bene cercare subito un buon albergo....
Playlist della notte:
1) Tord Gustavsen quartet - The Well
2) Andy Sheppard - Trio libero
3) Lund quartet - The Lund quartet
Playlist della notte:
1) Tord Gustavsen quartet - The Well
2) Andy Sheppard - Trio libero
3) Lund quartet - The Lund quartet
giovedì 12 gennaio 2012
From my window
Un nuovo disco di Keith Jarrett merita sempre un'analisi profonda, se non altro perché l'artista è talmente autorevole da indicare sempre e sistematicamente lo stato di salute dell'improvvisazione, almeno per quanto riguarda il piano jazz. Per questo motivo l'ultimo "Rio" (Ecm, come sempre) è un disco tutto da interpretare. A cominciare dalla copertina luminosa, rosso-gialla, inusuale per la tradizionale grafica di Manfred Eicher, sempre un po' romanticamente ombrosa. L'incisione live brasiliana è diametralmente opposta al recente e voluminoso "Testament", altra prova in solitario del pianista. Tanto è solenne e crepuscolare (lugubre?) il secondo, altrettanto è solare il primo. Una novità assoluta nella parabola artistica jarrettiana. Il disco è bello, anzi bellissimo e risponde pienamente alle alte aspettative che sempre circondano Jarrett ogni volta affida la sua musica alla casa discografica tedesca. Bello e sorprendente, al punto che qualche critico ha temerariamente richiamato le vette inarrivabili del "Koln concert". Comunque, Jarrett appare in stato di grazia, lontano mille miglia dalle paure e dagli umori cupi dettati dalla sindrome di affaticamento che recentemente aveva tormentato la sua vena creativa. Sarà merito del sole brasiliano, oppure del calore della nuova compagna del musicista, resta il punto che "Rio" è un disco eccellente sotto tutti i punti di vista, godibile anche per gli appassionati meno abituati ai tormenti del pianista che - a dire tutta la verità - negli ultimi tempi avevano reso sempre più difficoltoso l'ascolto della sua musica.
Playlist della notte
1) Keith Jarrett standard trio - Live at the Blue note
2) Keith Jarrett trio - Live standards
A presto
Playlist della notte
1) Keith Jarrett standard trio - Live at the Blue note
2) Keith Jarrett trio - Live standards
A presto
venerdì 6 gennaio 2012
From my window
E' davvero Rita Marcotulli la stella del Top jazz 2011? Parliamone. La popolare classifica di musica jazz premia sicuramente la migliore jazzista italiana, speriamo lo faccia per la qualità e l'alto profilo artistico e non per pari opportunità. Bene anche i premi al riscoperto band-leader Dino Betti van der Noot e al sassofonista Francesco Bearzatti protagonista assoluto della stagione (buoni dischi, ma anche eccellenti concerti ) con il suo Tinissima 4Tet. Sono tra quelli convinti che le classifiche servono a poco (al mercato) e per i veri appassionati sono solo un gioco, più o meno divertente. In ogni caso, circoscriverle al solo jazz italiano è penalizzante e provinciale. Da tempo, infatti, il jazz nel Belpaese è maturo per confrontarsi ad armi pari con quello internazionale. In fondo, il jazz è e sarà sempre incontro e confronto tra mondi, culture e sensibilità artistiche differenti. Così Fabrizio Bosso può benissimo misurarsi con Dave Douglas. In fondo, è solo una classifica. Cioè un gioco...
Playlist della notte:
1) Francesco Bearzatti - Tina
2) Bill Frisell - Imagine
3) Julian Cannonball Adderley - Something else
A presto
Playlist della notte:
1) Francesco Bearzatti - Tina
2) Bill Frisell - Imagine
3) Julian Cannonball Adderley - Something else
A presto
martedì 3 gennaio 2012
From my window
Scusate il ritardo
Quattro mesi di pausa per riflettere e lavorare, ma anche per ascoltare. In tutto questo tempo segnalo un bel concerto di Enrico Rava (Standards quartet) al museo archeologico di Olbia nel programma della rassegna Emmas 2011. E segnalo anche anche una interessante uscita discografica per Impulse: è un box celebrativo (molto curato anche nella confezione) compilato con altrettanti dischi storici degli anni Sessanta direttamente da Creed Taylor, produttore-fondatore della mitica label nero-arancione.
Playlist della notte:
1) Orvieto - Bollani-Corea
2) Rio - Keith Jarrett
3) Gil Evans orchestra - The individualism of Gil Evans
A presto
Quattro mesi di pausa per riflettere e lavorare, ma anche per ascoltare. In tutto questo tempo segnalo un bel concerto di Enrico Rava (Standards quartet) al museo archeologico di Olbia nel programma della rassegna Emmas 2011. E segnalo anche anche una interessante uscita discografica per Impulse: è un box celebrativo (molto curato anche nella confezione) compilato con altrettanti dischi storici degli anni Sessanta direttamente da Creed Taylor, produttore-fondatore della mitica label nero-arancione.
Playlist della notte:
1) Orvieto - Bollani-Corea
2) Rio - Keith Jarrett
3) Gil Evans orchestra - The individualism of Gil Evans
A presto
domenica 21 agosto 2011
From my window
Il Time in jazz di Berchidda si conferma il miglior festival dell'estate in Sardegna, anche in questi tempi di crisi. Meno pubblico del solito e un cartellone con qualche incertezza, però ci pensa un vecchio leone come Ahmad Jamal a far quadrare i conti regalando uno dei più bei concerti mai sentiti in Logudoro. Il pianista americano, 81 anni suonati, ha suonato bene e ha diretto anche meglio il gruppo. Ritmo altissimo, molto swing e bruschi cambi di melodia per spiazzare e stupire gli ascoltatori. Veramente bravo. E bravi anche la cantante maliana Rokia Traorè e i Gaia cuatro che qualche giorno prima hanno incantato insieme a Palo Fresu confermando dal vivo la fresca originalità del progetto "Haruka". Delusione per il set dello slavo Bojan Z, che neppure l'ottimo Gianluca Petrella in formazione ha potuto salvare. A sentire il gruppo, il compianto Joseph Zawinul deve aver fatto un salto nella tomba. Una nota di merito per la banda Demuro di Berchidda: davvero un piccolo gioiello zeppo di preomettenti musicisti. Non è un caso che Paolo Fresu sia venuto fuori da lì. E nota positiva anche per Flavio Soriga, cronista dietro le quinte del festival, sempre puntuale e divertente nel raccontare una Sardegna mai banale, lontano mille miglia da luohi comuni turistici e stereotipi letterari.
Arrivederci a Sant'Anna Arresi
Arrivederci a Sant'Anna Arresi
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