domenica 18 gennaio 2009

from my window

Niente jazz in tv
Già, niente jazz in tv. E non è una novità, purtroppo. L'ostracismo continua nonostante il jazz contemporaneo, contaminato e semplificato dall'incrocio con musiche popolari e orecchiabili, abbia ormai raggiunto un pubblico molto più vasto che in passato. Per non parlare poi del fatto che la quella che si potrebbe definire "jazz atmosphere" è diventata una cornice molto cool negli ambienti giovanili (abbigliamento di tendenza, locali alla moda, persino musica da ballo). Invece niente di niente. Muore un grande trombettista come Freddie Hubbard e non c'è traccia di una notizia in un telegiornale che uno. Non dico una trasmissione celebrativa, ma almeno qualche news.... Condannati alla nicchia, per sempre?
18 gennaio 2009 Marco Bittau

lunedì 12 gennaio 2009

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Third thought
Grat news for jazz lovers. It comes a new Jarrett album for Ecm records: Yesterdays. Have you heard?
12 gennaio 2009 Marco Bittau

domenica 11 gennaio 2009

From my window

Second thought
Fifty years ago "Kind of blue", masterwork of Miles Davis. I think, the most important record of modern music.
11 gennaio 2009 Marco Bittau

sabato 10 gennaio 2009

From my window

Allevi Vs Ughi
Fatte le debite proporzioni (bombardamenti su Gaza, crisi economica, tutto ciò che riguarda Obama), la lettura più interessante offerta dalla stampa quotidiana durante le vacanze di fine anno è stata la polemica sul concerto di Natale al Senato tenuto da Giovanni Allevi. Musicisti e critici indignati e non a torto, ma l'autodifesa del pianista e compositore pubblcata su La Repubblica contiene spunti intelligenti. Ad esempio, le barricate a difesa della musica semplice (la "complessità risolta") contro la cultura dominante nel Novecento (almeno da Stravinsky, Bartòk e Schoenberg) che promuove l'equazione "difficile e complicato uguale colto e artisticamente meritevole". Oppure ancora lo sdoganamento della musica orecchiabile nei templi sacri della tradizione musicale colta. Insomma, i nuovi barbari che avanzano, fanno paura e invadono le roccaforti dell'ortodossia classica destabilizzando il potere costituito.
Premetto che non sono un fan di Allevi. Non mi piace e non lo ascolto neanche sotto tortura. Detto questo, credo che il dibattito possa essere risolto ragionevolmente con un atteggiamento meno manicheo. Il pianista che piace tanto al pubblico e meno alla critica davvero è più accostabile all'astuzia commerciale di Richard Clayderman che al genio assoluto di Mozart (che lo stesso Allevi impropriamente cita spesso nello sgomento generale), ciò non significa che un grande merito non debba essergli riconosciuto. Cioè l'abilità (e anche l'intelligenza artistica) di aver saputo intercettare il bisogno diffuso tra gli ascoltatori di livello medio di superare la tradizionale forma canzone per ridefinire i confini della musica popolare e commerciale. Insomma, Allevi suonerà pure male ma le sue melodie stucchevoli e ruffiane hanno comunque una dignità artistica certificata da un grande consenso popolare. In mezzo a tanti geni incompresi abbiamo un furbo compreso benissimo. Smetta allora di citare Mozart (che continua a rigirarsi nella tomba) e vada pure a suonare al Senato, che tanto non importa a nessuno. Senza lode e senza invidie.
P.s. Si è letto anche di un improbabile paragone con Jarrett, e lì veramente si è passato il segno...
10 gennaio 2008 Marco Bittau

From my window

First thought
Great trumpeter Freddie Hubbard is dead. He was tired and ill. Goodbye. I remember three concerts in Sardinia in twentyfive years. I think he was the last fascinating trumpeter of jazz golden era. "Open sesame" for Blue Note (1960) is the best record. Marco Bittau